Il gioco euristico
Il gioco euristico consiste nell’offrire al bambino oggetti di diversa natura con i quali poter giocare liberamente senza l’intervento dell’adulto. Questa attività è stata ideata per bambini d’età compresa tra i 12 – 24 mesi.
Il gioco euristico viene proposto ai bimbi 2 volte a settimana per circa 30 minuti.
E’ una naturale evoluzione del cestino dei tesori proposto ai bambini da 6 a 12 mesi.
Invece che essere riposto in cestini, di solito, il materiale per il gioco euristico, è contenuto in sacche di iuta o di cotone, appese al muro. Se a casa non è possibile suddividere gli oggetti nelle sacche, il consiglio è quello di utilizzare vari cestini contenenti ognuno un materiale diverso (ad esempio il cestino con gli oggetti di gomma, quello con i gomitoli di lana e così via.)
In questo periodo è più vivo l’interesse per la scoperta e la sperimentazione degli oggetti, di come si comportano nello spazio a seconda di come sono maneggiati, di come possono essere messi in relazione tra di loro. Sicuramente, con questa attività, possono essere coinvolti e stimolati adeguatamente anche i bambini d’età maggiore (tra 24 e 36 mesi, ne parleremo più avanti nel gioco n° 47, il baule del tesoro).
Il gioco euristico è inteso come attività di esplorazione spontanea che il bambino compie su materiale di tipo “ non strutturato” cosiddetto “povero”. Materiale “povero” significa che non fa parte dei giocattoli tradizionali, tutti gli oggetti proposti, infatti, sono semplici oggetti d’uso domestico, comune. A scuola, nella raccolta del materiale sono coinvolti anche i genitori e il gioco è arricchito da numerosi oggetti di vario genere, associabili tra loro, con i quali i bambini possono compiere azioni combinate. A casa è più semplice capire cosa inserire poiché ogni mamma può seguire le naturali inclinazioni del bambino, aggiungendo ciò che lo interessa maggiormente o togliendo ciò che non lo soddisfa più. Gli oggetti contenuti nelle sacche del gioco euristico saranno: contenitori piccoli da inserire in quelli grandi, palline da impilare, oggetti che rotolano, rocchetti, teli, tappi di sughero, mollette, nastri di velluto, pizzo, scatole, ecc. Durante quest’attività l’adulto osserva: al bambino basta solo un sorriso di conferma per non abbandonare l’oggetto e continuare ad esplorarlo; si viene così a creare una comunicazione tranquillizzante e non invadente tra l’adulto ed il bambino. Proponendo questo gioco in modo costante sicuramente si migliorerà la concentrazione del bambino, ci sarà sempre più coinvolgimento oculo-motorio, si svilupperanno le capacità sensoriali-percettive (caldo-freddo), uditivo (vari rumori), la nascita dei primi concetti logici (dentro-fuori, aperto-chiuso).
Inizialmente il bambino esprime un interesse immediato per il materiale proposto: sembra quasi che si “immerga” negli oggetti manifestando una reazione euforica, ma di breve durata; tende poco dopo a staccarsi da queste attività, ricercando la presenza dell’adulto.
Questo comportamento è strettamente collegato alla necessità di riacquistare fiducia in se stesso, il bambino ritorna a giocare con il materiale proposto e, gradatamente, l’interesse e la concentrazione aumentano scoprendo l’uso e la funzione dell’oggetto in modo creativo. In questa fase, il gioco che i bambini preferiscono è quello di infilare, svuotare, lanciare, battere gli oggetti tra loro, portarli alla bocca. Solo successivamente sperimentano la capacità di allineare, impilare, fare, disfare secondo schemi ripetitivi che conferiscono loro sicurezza.
Perché il bambino possa esprimere al meglio la sua creatività, fantasia e, soprattutto le proprie emozioni dal gioco euristico, è consigliabile proporlo in uno spazio delimitato e sgombro da altri giochi o distrazioni, per permettere ai bambini a cui è proposto l’attività di muoversi liberamente in un clima di serenità e tranquillità. Il materiale è abbondante e rinnovato sistematicamente in modo da permettere al bambino il massimo delle combinazioni. A scuola l’educatrice avrà cura di sostituire il materiale deteriorato onde evitare situazioni di pericolo per i bambini così come a casa ogni mamma potrà via via sostituire il materiale con quello che ritiene più idoneo per la curiosità del figlio.
Quando l’attività volge verso la conclusione, il bambino raccoglierà gli oggetti dietro l’incoraggiamento della mamma riponendoli nei vari sacchetti e appendendoli ognuno al proprio gancio. Rimettere in ordine fa parte del gioco ed è una delle abitudini più importanti da fare acquisire ai bambini. Riporre ogni oggetto nel proprio contenitore favorisce lo sviluppo di concetti logico-matematici. l’attività del gioco euristico a scuola si propone una o due volte la settimana per la durata di 10-30 minuti al massimo poiché, trascorso quel tempo, l’attenzione del bambino viene a scemare. A casa si può proporre l’attività anche più spesso.