SEZIONE PICCOLI

IL CESTINO DEI TESORI
Questo gioco è adatto per i bimbi da 6 mesi in su.
Viene proposto nella sezione dei lattanti 2 volte a settimana per circa 30 minuti.
Questo tipo di attività è stata inventata partendo dall’osservazione del bambino della psicopedagogista inglese Elionor Goldshmied.
Basta prendere un contenitore, di solito si utilizza un cestino basso, di robusta costruzione in vimini, senza maniglie. Ma va bene anche un cassettino di legno o una scatola di cartone pesante, purché non sia di plastica.
Dai sei agli otto mesi circa, i bambini sono molto attratti dalle scatoline colorate, le osservano, cercano di aprirle, le gustano e poi ripetono le operazioni.
Dagli otto ai dieci mesi c’è la fase che io chiamo del “controllo qualità”: i bimbi amano afferrare le targhette con le indicazioni per il lavaggio o la composizione dell’oggetto che si trova sui giocattoli ma anche sugli indumenti. Se metterete nel cestino dei tesori un orsetto o una bambola di pezza da cui fuoriesce la targhetta, vedrete vostro figlio che la osserva, la manipola e cerca in tutti i modi di assaggiarla. Il gioco non è, per lui, l’orsetto ma l’etichetta a cui è attaccato!!!
Dai dieci ai dodici mesi circa, il bimbo è, ormai, abbastanza padrone dei suoi movimenti, quindi ama aprire e chiudere le scatole, scuotere o battere tra loro gli oggetti per sentirne il rumore e, comincia anche ad impilare tra loro i materiali o ad allinearli.
Gli oggetti che dovrebbe contenere il cestino dei tesori, si possono dividere in 7 gruppi:
• OGGETTI CHE SI TROVANO IN NATURA: foglie di grosse dimensioni, pigne, ecc…
• OGGETTI COMPOSTI DA MATERIALI NATURALI: gomitoli di lana, gomitoli di cotone, centrini di cotone, pennelli da barba;
• OGGETTI DI LEGNO: nacchere, uova da rammendo, cilindri, palline, anelli per tovaglioli, anelli per tende, cucchiai e spatole, porta uova, ciotole, mestoli e piccoli recipienti;
• OGGETTI METALLICI: campanelli, coperchi di pentole, piccole pentole, barattolini chiusi, cucchiai di varie misure, chiavi;
• OGGETTI IN GOMMA: palle di gomma, pupazzi (tipo quelli galleggianti che sono in gomma e non in plastica);
• STOFFE: palle di stoffa colorate, piccoli pupazzi, bambole di pezza, stoffe ruvide, morbide, lisce, dure, calze da tennis appallottolate, canovacci, asciugamani, tulle e sciarpe;
• OGGETTI IN CARTA E CARTONE: carta oleata, scatoline di cartone di vari formati e dimensioni, cartoncini pesanti di varie forme e colori;
Insomma, fate un giro in casa e fuori e cercate tutti gli elementi che ritenete siano più consoni ai giochi del vostro bambino in base alla sua età e alle sue capacità.
Con una serie di oggetti così diversi il bambino potrà sperimentare una vasta gamma di materiali, dotati di caratteristiche sensoriali fra loro molto diverse, il bambino può avere ampie possibilità di chiedersi: “cosa è questo?”.
In questo modo il bambino passerà diverso tempo ad esplorare, manipolare, assaggiare e osservare. I tempi di attenzione dei bambini di questa età variano da 15 a 30 minuti. Sedetevi accanto al piccolo ed osservatelo, non incoraggiatelo a prendere determinati oggetti piuttosto che altri. Il bambino ha bisogno di fare da sé.
Questo è un gioco ripetitivo, che risulta sempre divertente; serve anche a far capire al bambino come gli oggetti possono essere presenti anche se spariscono alla vista e poi per magia riappaiono!! Attraverso questo genere di esperienze offertegli dall’iniziativa dell’adulto, si avviano nel bambino processi mentali abbastanza complessi. Si affina il senso del tatto, del gusto, della vista, si cominciano a fare le prime relazioni causa-effetto (se un oggetto cade fa rumore).
E’ molto importante offrire al bambino la più estesa scelta di esperienze sensoriali diversificate. Gli oggetti in plastica catturano poco l’interesse del bambino: anche se vivacemente colorati non favoriscono esaurienti esperienze sensoriali. Manipolare la plastica così come assaggiarla o scuoterla non risulta affatto stimolante.
Tutti gli oggetti del cestino dei tesori vanno accuratamente tenuti puliti, mantenuti in perfette condizioni, cambiando ciò che non è più idoneo o ha perso di interesse.
Se osserviamo attentamente il primo approccio del bambino con questi giocattoli, notiamo che li afferra, li succhia, e si può scoprire che quando incomincia a stare seduto, superando la fase del mettere tutto in bocca, passa a quella successiva di tenerli in mano ed osservarli. La durata dell’attività varia da bambino a bambino secondo il suo interesse: quando ci si accorge che questo viene scemando, l’attività si può definire conclusa.